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Negli occhi in concorso, nella sezione Controcampo Italiano, alla 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è aggiudicato una Menzione Speciale della Giuria.

Giovanna Mezzogiorno co-produttrice e voce narrante del film-documentario Negli occhi, un viaggio nella vita e nella carriera del padre Vittorio Mezzogiorno scomparso prematuramente nel 1994, diretto da Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso, con le musiche originali di Pino Daniele e prodotto dalla Vega’s Project e distribuito da 01 Distribution - Home Video.

Un racconto vissuto attraverso la voce di sua figlia Giovanna e le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Accanto alla sua testimonianza, tra le altre, quella di sua madre Cecilia Sacchi, Francesco Rosi, che diresse Vittorio in «Tre fratelli», Peter Brook, che lo volle nel «Mahabharata», Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Mario Martone, Michele Placido, Carlo Lizzani, Gianni Minà, Marco Tullio Giordana.
Il lavoro è durato quasi un anno, le riprese si sono svolte prevalentemente a Napoli, Parigi e Roma.

Dopo l'anteprima mondiale alla 66esima Mostra Internazionale D'Arte Cinematografica di Venezia, dove il documentario si è aggiudicato la Menzione Speciale della Giuria di Controcampo Italiano e il Biographfilm Award per il mioglior documentario biografico, ha partecipato a più di quaranta festival in Italia e in Europa. Tra i vari riconoscimenti ottenuti il Nastro D'Argento per il miglior documentario sul cinema, il Globo D'Oro Speciale, il Capri Documentary Award e una nomination al Premio Doc/it per il miglior documentario dell'anno.

regia:Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso   http://francescodelgrosso.blogspot.com/
da un’idea di Francesco Del Grosso e Daniele Anzellotti
musiche originali: Pino Daniele
suono, montaggio del suono: Daniele Guarnera
mix, sound consulting: Gaetano Musso
fotografia: Daniele Anzellotti
operatori: Daniele Anzellotti, Francesco Del Grosso, Giuseppe Silipo, Salvatore Allocca
macchinista: Claudio Romani
montaggio: Daniele Anzellotti, Francesco Del Grosso
aiuto regia: Salvatore Allocca
scenografia: Marco Furbatto, Benedetta Polacchini
prodotto da Salvatore Allocca, Daniele Anzellotti e Giovanna Mezzogiorno
una produzione: Vega’s Project srl
con il sostegno di: Jaeger-LeCoultre
post- produzione video: Vega’s Project, Video Master, Laser Film
post-produzione audio: Audio Foto System
distribuzione: 01 Distribution Home Video

Vittorio Mezzogiorno, Giovanna Mezzogiorno, Peter Brook, Cecilia Sacchi, Carlo Lizzani, Marco Bellocchio, Mario Martone, Giuliano Montaldo, Francesco Rosi, Luca Costa, Marco Tullio Giordana, Giulio Baffi, Salvatore Maira, Gianni Minà, Tatti Sanguineti, Mario Caiano, Luigi Perelli, Michele Placido, Andrzej Seweryn, Rocco Papaleo, Anna Redi, Dino Gentili, Italo Cardarelli, Hélène Patarot, Mireille Maalouf, Salvatore Barra, Pasquale De Martini, Oscar Mezzogiorno, Genina Mezzogiorno, Maria Pia Mezzogiorno, Giuseppina Mezzogiorno, Lia Mezzogiorno

Vittorio Mezzogiorno a proposito di Pino Daniele
(tratto da un’intervista del 1990)
“Penso che Pino Daniele sia un artista importante per la cultura napoletana almeno quanto lo è stato Eduardo De Filippo. Ha dato modernità alla musica partenopea facendola vivere in un modo privo di convenzione, di sentimentalismo: Napoli oggi vive musicalmente perché esiste Pino e su questo non ho dubbi. È stato lui l’inventore di quell’incredibile, vitalissima e contagiosa ibridazione fra la tradizione popolare, il blues e le più festose e scintillanti musiche latine. Certo c’è anche Edoardo Bennato, ma lui già si colloca fuori dalla dimensione napoletana. In Pino, invece, vive proprio la tradizione: quando suona e quando canta lui è solo napoletano. Per questo mi sento di consigliare Mascalzone latino, che è il suo ultimo album; ma anche: N’ata domenica è passata e Statte zitto Jingle.”

Sinossi

Un viaggio alla scoperta della vita e della carriera di Vittorio Mezzogiorno, uno degli attori più importanti del teatro e del cinema italiano degli ultimi trent’anni. Un racconto vissuto attraverso la voce di sua figlia Giovanna e le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Aneddoti, foto, immagini di repertorio e le musiche originali di Pino Daniele per un ritratto intenso ed emozionante dedicato ad un artista del nostro tempo, ma soprattutto la storia di un uomo, di un marito, di un padre e di un amico.

Note di regia

Negli occhi vuole essere un ritratto non convenzionale di uno degli attori più importanti del cinema italiano degli ultimi trent’anni, che ha fatto dell’Arte della recitazione la sua scelta di vita. Un artista raccontato attraverso un flusso ininterrotto di parole, immagini e istantanee di vita vissuta tra un set e l’altro. Un collage di filmati di repertorio, foto e interviste inedite e non ad amici, familiari e colleghi che lo hanno conosciuto e che hanno avuto la possibilità di lavorare con lui. Il tutto accompagnato dalla voce di Giovanna Mezzogiorno, che racconta e si racconta: la sua carriera, la sua infanzia, il rapporto con il padre, l’amore per la recitazione e per il cinema, i momenti più belli e le prime difficoltà. Un documentario che mette da parte la solita intervista faccia a faccia a favore di una vera e propria chiacchierata senza sosta.
Un diario personalissimo nel quale l’attrice ricorda e ripercorre passo per passo le esperienze teatrali del padre con maestri come Peter Brook o Eduardo De Filippo, e quelle cinematografiche che lo hanno visto interprete di una ventina di pellicole dal 1973 al 1992: da Tre fratelli di Francesco Rosi a Grido di pietra di Werner Herzog, da La condanna di Marco Bellocchio a L’homme blessé di Patrice Chereau, da Il giocattolo di Giuliano Montaldo a Golem - Lo spirito dell'esilio di Amos Gitai, da Milano violenta di Mario Caiano a Speed Cross di Stelvio Massi;  senza dimenticare naturalmente la partecipazione a numerose serie televisive di successo come La Piovra.
Daniele Anzellotti & Francesco Del Grosso (Registi)

Note di produzione
Realizzato con lo sforzo congiunto di una piccola casa di produzione romana, la Vega’s Project, e da Giovanna Mezzogiorno, Negli occhi è stato prodotto in piena indipendenza con un coinvolgimento totale dei realizzatori in tutte le fasi creative e produttive del progetto, dalla pre-produzione al montaggio, passando per la scelta delle musiche che vanno a comporre la colonna sonora. Il lavoro per il documentario è durato più di un anno e le riprese si sono svolte prevalentemente a Roma, Napoli e Parigi.
Il documentario è un omaggio sincero e dovuto a Vittorio Mezzogiorno, un grande attore, ma soprattutto un uomo, un marito e un padre che in pochi hanno conosciuto veramente, proprio come gli autori di questo documentario, due giovani registi che durante la loro formazione hanno potuto solamente apprezzare, attraverso la visione dei film da lui interpretati, le sue indubbie e straordinarie qualità artistiche. È proprio la scoperta di una personalità complessa come quella di Vittorio Mezzogiorno il punto focale dell’intera operazione, un’operazione libera da qualsiasi schema pre-costituito e mossa dal desiderio personale di conoscerlo e farlo conoscere al pubblico attraverso i ricordi della figlia, dei parenti, degli amici e dei colleghi, dai quali riemergono aneddoti legati a Vittorio, dalla sua nascita fino alla scomparsa avvenuta il 7 gennaio del 1994 all’età di cinquantadue anni. Testimonianze che consegnano allo spettatore un Vittorio inedito, quello più intimo: la sua passione per la boxe, le moto e i cani, l’attaccamento alla sua terra e alle origini partenopee, l’amore per la moglie Cecilia e per la sua famiglia.
Negli occhi non è solo un documentario sulla figura e la carriera di Vittorio, ma anche un piccolo e intenso racconto di un’epopea, quella della famiglia Mezzogiorno, una storia un po’ speciale, dalle strane e oscure origini al successo di alcuni suoi componenti, a partire dallo stesso Vittorio passando per suo fratello Enzo Mezzogiorno, divenuto una personalità in campo medico e scientifico ed infine Rettore dell’Istituto di Anatomia dell’Università di Napoli. Una storia rivissuta attraverso  incursioni e conversazioni private riprese dall’occhio indiscreto di una videocamera, in un tour nei luoghi che hanno segnato lui e la storia della sua famiglia. Un viaggio in compagnia di sua figlia Giovanna segnato da diverse tappe che hanno portato l’attrice, i registi e la troupe, nei luoghi e nelle città italiane e straniere che hanno fatto da cornice alla vita e alla carriera cinematografica e teatrale di Vittorio Mezzogiorno, ma anche alla piccola grande storia della sua famiglia: da Napoli a Milano, dove è morto e dove tuttora vive sua moglie, da Latina a Roma passando per Parigi dove ha lavorato nel teatro di Peter Brook, Les Bouffes du Nord. Il risultato è un intersecarsi continuo e inarrestabile di materiali di repertorio, come le preziosissime e inedite immagini del Mahabharata provenienti dagli archivi del celebre teatro parigino, oltre a video privati amatoriali appartenenti alla famiglia Mezzogiorno, foto e interviste inedite che finiscono col mescolarsi con le riprese realizzate appositamente per il documentario. Il tutto compone un ritratto di un attore del nostro tempo, un artista di straordinaria bravura e intensità, ma soprattutto un racconto per immagini e parole, accompagnato dalle note della colonna sonora originale di Pino Daniele, del rapporto tra un padre e una figlia e di una passione comune: la recitazione.

Vittorio Mezzogiorno
Cercola (Napoli) 16 dicembre 1941; Milano 7 gennaio 1994.

Ultimo di sette fratelli, è nato a Cercola, dove i genitori si erano trasferiti temporaneamente dal capoluogo campano. Tornato a Napoli, vi compie con impegno gli studi classici. Studente modello del liceo Umberto, sognava di diventare campione del ring. La boxe: una passione che lo accompagnerà per tutta la vita. Nella Napoli tra Riviera di Chiaia e viale Regina Elena, studia di giorno mentre la notte di nascosto dai genitori tra una scorribanda e l’altra entra in contatto con ogni emarginazione o rischio della città. Una doppia vita che non gli precluse una laurea in legge. Ma intanto un fratello maggiore, Vincenzo, con velleità da regista lo istruiva nei panni di Caronte, in una scenografia di sedie accatastate. A diciotto anni, si iscrisse all'Università, frequentò Medicina per un anno, poi passò a Giurisprudenza. Nel periodo universitario, per pura curiosità intellettuale, fa le sue prime esperienze di palcoscenico con il Teatro S, recitando in lavori di Beckett e Jonesco. Per impostare la voce e perfezionare la propria dizione, doveva approfittare delle ore di studio. Per interminabili pomeriggi e anni accademici, la famiglia lo udì declamare drammaticamente lunghi capitoli di storia del Diritto e sequele di commi del Codice Penale. Solo più tardi, dopo aver recitato per due intere stagioni (1966/67, 1967/68) nella compagnia di Eduardo De Filippo, e dopo essersi laureato, finirà per riconoscere la propria vocazione di attore. Nel 1969 incontra l'attrice Cecilia Sacchi, recitavano assieme in Le donne di Aristofane, nel Teatro Greco di Segesta in Sicilia. Con Cecilia si stabilisce un rapporto personale saldissimo coronato con il matrimonio, il 14 ottobre 1972, e la nascita di Giovanna, il 9 novembre 1974.
Trasferitosi a Roma, per qualche tempo si dedica ancora al teatro; sarà in compagnia con i fratelli Giuffrè e Lauretta Masiero, poi con Gianni Santuccio, Gianrico Tedeschi e Mario Scaccia, in cooperativa con Flavio Bucci, Stefano Satta-Flores, Cristiano Censi e Isabella Del Bianco. Nel 1971 debutta in televisione, accanto a Michele Placido, in Indagine su una rapina con la regia di Gian Pietro Calasso, e con il film Cecilia - Storia di una comune anarchica di Jean Louis Comolli, nel 1975, debutta al cinema. Prenderà parte ad importanti e fortunati sceneggiati televisivi, tra i quali:  Il picciotto di Alberto Negrin, Il Marsigliese di Giacomo Battiato, L’Amaro caso della baronessa di Carini di Daniele D’Anza, Una spia del regime di Alberto Negrin, Martin Eden di Giacomo Battiato, Io e il Ducefilm-tv diretto da Alberto Negrin con un grande cast internazionale da Anthony Hopkins a Susan Sarandon, …E la vita continua di Dino Risi, nel 1990-'92 riscuote una grande popolarità nelle due serie de La Piovra 5 e 6 diretta da Luigi Perelli. Al cinema ha interpretato vari film di azione come Milano violenta di Mario Caiano, La polizia è sconfitta di Domenico Paolella, Speed Cross di Stelvio Massi. Con Il Giocattolo di Giuliano Montaldo vince il suo primo Nastro d’Argento bissato due anni dopo con Tre fratelli di Francesco Rosi accanto a Michele Placido e Philippe Noiret. Lavora, tra gli altri, diretto da: Luigi Magni in Arrivano i bersaglieri, Nanni Loy in Café Express, Marco Tullio Giordana in La caduta degli angeli ribelli, Carlo Lizzani in La casa del tappeto giallo, Jean Jacqes Beneix in La lune dans le caniveau, Patrice Chéreau in L’Homme Blessé, Alfredo Arias in Fuegos, Robert Enrico e Richard T. Heffron in La Revolution Française, Daniel Schmid in JenatschZwischensaison, Marco Bellocchio in La condanna, Werner Herzog in Cerro Torre: Scream of Stone, Amos Gitai in Golem, l’esprit de l’exil. Dal 1984 al 1988 prende parte, nel ruolo di Arjuna, al grandioso e leggendario Mahabharata diretto da Peter Brook e adattato da Jean-Claude Carrière. Prima nella versione teatrale della durata di nove ore (edizione in lingua francese e inglese, un cast internazionale, un grande successo di critica e di pubblico, quattro anni di tournée intorno al mondo) poi nella versione televisiva di sei ore e cinematografica di tre ore, quest’ultima presentata come “evento speciale” alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 1989.  I suoi ultimi lavori teatrali: Woyzeck di George Büchner con la regia di Mario Martone e Scena Madre di Arthur Schnitzler, regia di Alain Maratrat, accanto a sua moglie Cecilia Sacchi.

Giovanna Mezzogiorno (Co-produttrice, Voce narrante)
https://www.saverioferragina.com/giovanna-mezzogiorno/

 

Nata a Roma il 9 novembre 1974. Figlia degli attori Vittorio Mezzogiorno e  Cecilia Sacchi. Ha lavorato per due anni a Parigi nel Workshop di Peter Brook (Le Centre International de Créations Théatrales). Nella stagione 1995-96 ha debuttato sul palcoscenico delle Bouffes du Nord nello spettacolo Qui est là, una ricerca teatrale creata e diretta da Peter Brook tratta dall'Amleto di Shakespeare e testi di Artaud, Brecht, Craig, Mayerhold, Stanislavski e Zeami (per la sua interpretazione ha ricevuto il Premio Coppola-Prati 1996 da una giuria presieduta dal critico teatrale Franco Quadri). Nel 1997, debutta al cinema con il film Il viaggio della sposa di Sergio Rubini (premiata con la Targa d'Argento "Nuovi Talenti del Cinema Italiano" alle Grolle d'Oro, con il Globo d'Oro della Stampa Estera e con il Premio Internazionale Flaiano come migliore interprete femminile della stagione 97-98).  Tra gli altri film: Del perduto amore di Michele Placido (1998 - Nastro d’Argento, Ciak d’Oro e Premio Pasinetti come migliore attrice protagonista), Asini di Antonello Grimaldi (1999), Un uomo per bene di Maurizio Zaccaro (1999), Tutta la conoscenza del mondo di Eros Puglielli (2000), L’ultimo bacio di Gabriele Muccino (2000 – Premio Internazionale Flaiano 2001 per la miglior interpretazione femminile), Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni di Ferdinando Vicentini Orgnani (2002 – Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista),          La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek (2002 – tra i numerosi premi: David di Donatello, Nastro d’Argento, Globo d’Oro, Best Actress Award al Karlovy Vary International Film Festival), L’amore ritorna di Sergio Rubini (2003 – Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista), La bestia nel cuore di Cristina Comencini (2005 – in concorso 62° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia – Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile, Nominated Academy Awards come Miglior Film Straniero agli Oscar 2006), Lezioni di volo di Francesca Archibugi (2007), Notturno bus di Davide Marengo (2007), L’amore ai tempi del colera di Mike Newell (2007), L’Amore non basta di Stefano Chiantini (2007), Palermo Shooting di Wim Wenders (2007), Vincere di Marco Bellocchio (2008 - Nastro d’Argento e Globo d’Oro come migliore attrice protagonista), La prima linea di Renato De Maria (2009).

In televisione: Più leggero non basta di Elisabetta Lodoli (1998), I Miserabili di Josée Dayan (2000), Il mistero di Thomas di Giacomo Battiato (2002), Virginia di Alberto Sironi (2004).

In teatro nel 2004 ha interpretato 4.48 Psicosi per la regia di Piero Maccarinelli.

Pino Daniele (colonna sonora)

Nato a Napoli il 19 marzo 1955, chitarrista autodidatta, Pino Daniele si esercita dapprima nei suoi studi di chitarra classica, per poi dedicarsi negli anni '70 al Blues e Latin Jazz. La tradizione musicale e culturale napoletana influenza fortemente la sua musica conferendole quel preciso carattere di fusione tra tradizione e modernità. Il successo arriva nel 1980 con l'album Nero a Metà che da vita alla nuova canzone napoletana: una melodia tipicamente mediterranea. L'anno seguente Pino Daniele indirizza i suoi esperimenti musicali verso una forma di "musica internazionale", decisamente avanti rispetto al suo tempo e da’ inizio a collaborazioni internazionali con ospiti quali Alphonso Johnson e Wayne Shorter, recuperando contemporaneamente frasi e personaggi dimenticati della tradizione partenopea.
Diventa rapidamente uno dei musicisti italiani più conosciuti nel mondo: nel 1980 ha fatto da apripista al concerto milanese di Bob Marley, per il suo sound meticcio si aprono le porte dei teatri cubani, dei festival jazz più prestigiosi, persino dell’Olympia a Parigi, passaggi fondamentali tra cui le registrazioni dal Festival di Montreaux, e dai concerti in Canada, dall'Olympia di Parigi e dall'Arena di Verona e l'incontro con Ritchie Havens, uno dei protagonisti di Woodstock.
L'interesse di Pino per il jazz e la musica etnica nasce dai suoi esperimenti in nuove forme di espressione. Le esperienze musicali accumulate durante i tour Europei, specialmente quelli in Francia portano a Bonne Soirée (1987), album caratterizzato da un chiaro sapore Mediterraneo che rivela l'interesse di Pino per l’arab rock. Nel 1988 esce la colonna sonora del film di Massimo Troisi Le vie del Signore sono finite: per l’amico, Daniele firma anche le musiche di Ricomincio da tre e Pensavo fosse amore invece era un calesse. Dal 1989 Pino Daniele ritorna a suoni più acustici seguono collaborazioni con Mick Goodrick e Chick Corea a cui si aggiungono Irene Grandi e Jovanotti e Pat Metheny.
Su questo fronte vanno ricordate almeno altre due celebrate collaborazioni dal vivo: quella del 1994 con Eros Ramazzotti e Jovanotti e quella del 2002 con Ron, Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia (solo quest’ultima testimoniata anche su cd e dvd), grandi collaborazioni a cui si aggiungono quelle con Giorgia (con la quale ha prodotto il fortunato album Mangio troppa cioccolata), Noa e Raiz degli Almamegretta.
Il 1998 è ufficialmente l'anno di maggior successo per la carriera artistica di Pino; esce The best of Pino Daniele - Yes I know my way, in cui uno dei primi hit del musicista conosce nuova vita con la collaborazione dei Simple Minds. Nessuna tournée questa volta ma un'unica data allo Stadio S. Paolo di Napoli: un grande trionfo davanti a 90.000 persone. Dietro l’angolo un altro cambio di direzione che riporta la rotta compositiva su melodie mediterranee, fondendo tradizione nordafricana, melodia italiana e rap napoletano, con la partecipazione di Salif Keita, del cantante franco-algerino Faudel ,del tunisino Lotfi Bushnaq e dei 99 Posse. Il progetto è co-prodotto con Mike Mainieri con il quale Pino ha sempre avuto un legame artistico molto forte.
Il 2004 segna un ulteriore svolta nella carriera di Pino Daniele che ipotizza una nuova strada madrigalistica sulla scia dell’amato Gesualdo Da Venosa, come già lasciava intravedere l’ultima traccia del disco precedente, con un ensemble di covi classiche che si misura col suono moderno: il jazz di Peter Erskine alla batteria, Alan Pasqua al piano e Dave Carpenter al contrabbasso danno al progetto un sapore raffinato. Cambia l’anno e arrivano altre sonorità: questa volta verso la musica latina, quasi un ritorno a casa, sottolineato dalla scrittura in dialetto in Serenata a fronn’ ‘e limone. Pino Daniele non smette mai di collaborare con grandi artisti aggiungendo al suo lungo elenco di collaborazioni anche Tony Esposito e il Peter Erskine Trio.
Il 2008 è l’anno di Ricomincio Da Trenta, il triplo album con cui Pino Daniele ha festeggiato i suoi 30 anni di carriera artistica e che vede protagonista Pino Daniele, assieme alla sua storica band (Tullio De Piscopo alla batteria, Tony Esposito alle percussioni, James Senese al sax, Rino Zurzolo al basso e Joe Amoruso alle tastiere), dell’evento Vaimò 2008 Live (arricchito da vari ospiti saliti sul palco ad omaggiare Pino Daniele, duettando con lui su brani storici del suo repertorio).
L’ultimo album di Pino Daniele, pubblicato nel marzo di quest’anno si intitola Electric Jam, anche qui una nuova collaborazione, quella con il rapper milanese J-Ax.

Daniele Anzellotti (Regia e Fotografia)

Nasce a Roma nel 1980. Dopo una lunga carriera da macchinista si è specializzato come operatore e direttore della fotografia, curando le riprese di numerosi cortometraggi, lungometraggi, videoclip, spot e documentari, selezionati nel circuito festivaliero internazionale, tra cui Miss Julie di Michael Margotta, L’incantatore di serpenti, la vita senza freno di Gian Carlo Fusco di Salvatore Allocca e Un po’ per uno di Rocco Papaleo. Nel 2006 fonda con Salvatore Allocca e Giuseppe Silipo la casa di produzione e post-produzione audiovisiva romana Vega’s Project. Nel 2008 fa il suo esordio nella regia con il cortometraggio Lotta, selezionato in concorso al Roma Independent Film Festival e alla 17esima edizione di Arcipelago – Festival Internazionale di cortometraggi e nuove immagini.

Filmografia (Regista)
2008  LOTTA (cm)
2009 NEGLI OCCHI (doc) coregia con Francesco Del Grosso

Filmografia (Direttore della Fotografia) 
2007 PSICONAUTA (clip) di Salvatore Allocca per il gruppo musicale ZEN
2007 MARC RANDOM (cm) di Salvatore Allocca
2007 UN PO’ PER UNO (doc) di Rocco Papaleo
2007 8 NOVEMBRE 1943 (cm) di Salvatore Allocca
2008 IL SOGNO DI DAVIDE (doc) di Francesco Crispino per Telethon
2008 CHIRURGIA PLASTICA (spot) di Giuseppe Silipo per Anglo-American
2008 COME I GAMBERI (cm) di Giuseppe Silipo
2008 LOTTA (cm) di Daniele Anzellotti
2009 MISS JULIE (lm) di Michael Margotta
2009 L’INCANTATORE DI SERPENTI, LA VITA SENZA FRENO DI GIAN CARLO FUSCO(doc) di S. Allocca
2009 NEGLI OCCHI (doc) di Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso

Francesco del Grosso (Regia)

Nasce a Roma nel 1982. Laureato al Dams dell’Università degli Studi di Roma Tre, con una tesi sul cinema di David Fincher, è autore di saggi per volumi collettanei e collabora a siti e riviste di critica cinematografica per i quali firma recensioni e segue in qualità di corrispondente Festival e rassegne. Come regista scrive, dirige e monta spot, cortometraggi e documentari selezionati in numerosi Festival internazionali e vincitori di diversi premi, tra i quali Gli invisibili – Esordi nel cinema italiano 2000-2006 e Stretti al vento – Storie di navigazioni in solitario.

Filmografia
2001 IL VIAGGIO (cm)
2002 TRA TERRA, CIELO E MARE (doc)
2002 L’ILLUSIONE (cm)
2003 LA TRAPPOLA (cm)
2003 CORPI… (cm)
2004 EQUILIBRIO PRECARIO (cm)  coregia con Gianpaolo Bucci
2005 GIANPISTONE: IL VIAGGIO DI UN ARTISTA DA TESTACCIO AL MONDO(doc)
2005 STEP ON K  (doc)
2006 TUDO È CAPOEIRA (doc)   coregia con Lorenzo Leone
2007 GLI INVISIBILI (doc)coregia con C. Carmosino, E. Carocci, P. De Sanctis. A cura di Vito Zagarrio
2008 STRETTI AL VENTO – STORIE DI NAVIGAZIONI IN SOLITARIO (doc)coregia con D. Guarnera
2009 NEGLI OCCHI (doc) coregia con Daniele Anzellotti