La Passione di Cristo

Uscita in Italia:
Mercoledì 7 aprile 2004

Durata:
120 Minuti

Distribuzione:
Eagle Pictures

Produzione:
Icon Movies

Addetto Stampa:
Saverio Ferragina

La Passione di Cristo è un film sulle ultime dodici ore della vita di Gesù di Nazareth. Il film si apre nell'Orto degli Ulivi (Getsemani) dove Gesù si è recato per pregare dopo l'Ultima Cena e dove resiste alle tentazioni di Satana. Tradito da Giuda Iscariota, Gesù viene arrestato e ricondotto all'interno delle mura cittadine di Gerusalemme, in cui i sommi sacerdoti lo affrontano, accusandolo di bestemmia e lo processano, condannandolo a morte.

Gesù viene portato al cospetto di Ponzio Pilato, il Governatore Romano della Palestina, che ascolta le accuse che gli sono state mosse dai sommi sacerdoti. Poiché, a suo giudizio, si tratta di una questione politica, demanda il caso al Re Erode, il quale, dopo aver ascoltato Gesù, lo rimanda da Pilato, il quale, a quel punto, decide di far giudicare alla folla, chiedendogli di scegliere fra Gesù e il criminale Barabba. La folla sceglie di liberare Barabba e di condannare Gesù.

Gesù viene quindi consegnato ai soldati romani che lo flagellano. Irriconoscibile, viene riportato da Pilato il quale lo mostra alla folla come per dire: "Non vi basta?". Ma non finisce qui. Pilato decide di "lavarsene le mani", ordinando ai suoi uomini di fare ciò che la folla desidera.

A Gesù viene consegnata la croce che dovrà trasportare per le strade di Gerusalemme fino al Golgota. Sul monte Gesù viene inchiodato alla croce e subisce la sua ultima prova: la paura di essere stato abbandonato dal Padre. Supera però questa paura, guarda Maria, la sua Santa Madre e pronuncia parole che solo lei sa intendere: "E' compiuto". Poi muore: "Nelle tue mani rimetto il mio spirito".

Al momento della sua morte la natura si scatena.

Un film diretto da
MEL GIBSON

Con

JIM CAVIEZEL
Gesù

MAIA MORGENSTERN
Maria

MONICA BELLUCCI
Maddalena

MATTIA SBRAGIA
Caifa

LUCA LIONELLO
Giuda

HRISTO NAUMOV SHOPOV
Ponzio Pilato

CLAUDIA GERINI
Claudia Procles

ROSALINDA CELENTANO
Satana

SERGIO RUBINI
Dismas

Diretto da MEL GIBSON

Sceneggiatura    BENEDICT FITZGERALD

MEL GIBSON

Prodotto da        MEL GIBSON

BRUCE DAVEY

STEPHEN MCEVEETY

Produttore Esecutivo ENZO SISTI

Direttore della Fotografia CALEB DESCHANEL, ASC

Scenografia FRANCESCO FRIGERI

Arredatore CARLO GERVASI

Montaggio JOYHN WRIGHT, ACE

Musiche JOHN DEBNEY

Costumi MAURIZIO MILLENOTTI

Effetti speciali e visivi creati e prodotti da KEITH VANDERLAAN

Casting SHAILA RUBIN

LE FONTI:
La sceneggiatura di La Passione di Cristo è stata adattata dal regista/produttore Mel Gibson in collaborazione con Benedict Fitzgerald (Wise Blood, In Cold Blood, Heart of Darkness, Zelda) e racconta le ultimi dodici ore della vita di Gesù Cristo sulla Terra. Il copione è frutto dell'adattamento di un resoconto sulla Passione tratto dai quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni
LA LINGUA:
Tutti i personaggi del film parlano le lingue diffuse in quel tempo. Ciò vuol dire l'aramaico per gli ebrei, fra cui Cristo e i suoi discepoli, e il "latino di strada" per i romani. Il greco, comunemente parlato dagli intellettuali del tempo, non era rilevante ai fini della storia.L'ARAMAICO: RISCOPERTA DI UNA LINGUA ANTICHISSIMA

Una delle prime decisioni prese da Mel Gibson in qualità di regista di La Passione di Cristo, è stata quella di far parlare al Gesù del suo film, la stessa lingua parlata del vero Gesù 2000 anni fa. Si tratta dell'aramaico, un'antica lingua semitica strettamente legata all'ebraico, oggi considerata da alcuni linguisti una "lingua morta", ma ancora usata nei dialetti di alcune genti in remote parti del Medio Oriente.

Un tempo, però, l'aramaico era una lingua franca, la lingua della cultura e del commercio parlata in tutto il mondo, paragonabile all'inglese moderno. Nell'VIII° secolo a.C., la lingua aramaica era molto in uso dall'Egitto all'Asia Maggiore al Pakistan ed era la lingua principale dei grandi imperi di Assiria, Babilonia e in seguito dell'Impero dei Caldei e della Mesopotamia. L'aramaico si diffuse anche in Palestina, a cavallo fra il 721 e il 500 AD, prendendo il posto dell'ebraico come lingua principale. Gran parte della legge ebraica fu codificata, dibattuta e trasmessa in aramaico, che fu anche la lingua di base del Talmud.

Gesù parlava e scriveva in quello che oggi viene chiamato aramaico occidentale, il dialetto degli ebrei del suo tempo. Dopo la sua morte, i protocristiani scrissero in aramaico, rendendo note la storia di Gesù e il suo messaggio in molte terre diverse.

In qualità di lingua storica che esprime concetti religiosi, l'aramaico è una lingua di raccordo fra giudaesimo e cristianità. Il professore Franz Rosenthal ha scritto nel Journal of Near Eastern Studies: "A mio giudizio, la storia dell'aramaico rappresenta il trionfo più puro dello spirito umano personificato in un linguaggio (che è la forma mentale più diretta dell'espressione fisica)Š (Era) una lingua fortemente consona alla promulgazione di questioni spirituali". Per Gibson, udire le parole di Cristo pronunciate nella lingua originale, è stata un'esperienza ineffabile.

Tuttavia, riportare in vita l'aramaico in un moderno film cinematografico era un compito enorme. Come si fa a realizzare un film del XXI° secolo in una lingua del I° secolo?

Gibson ha chiesto aiuto a Padre William Fulco, Capo degli Studi Mediterranei alla Loyal Marymount University, uno dei massimi esperti mondiali di lingua aramaica e di culture classiche semitiche. Fulco ha tradotto l'intera sceneggiatura di La Passione di Cristo nell'aramaico parlato nel I° secolo, per i personaggi ebraici e nel "latino di strada" per i personaggi romani, attingendo alla sua vastissima conoscenza linguistica e culturale. Dopo aver tradotto il copione, Padre Fulco, insieme a Evelina Meghnagi, ha assunto il ruolo di dialoghista sul set ed è rimasto a disposizione della produzione, per traduzioni e consultazioni da fornire all'impronta. Per rendere ancora più autentica la lingua, Gibson ha consultato madrelingua di dialetti aramaici, per capire come parlassero all'epoca. Gibson racconta di essere rimasto molto commosso dal suono di quella bellissima lingua riportata in vita.

Infine, l'intero cast internazionale di La Passione di Cristo ha dovuto imparare brani in aramaico a memoria, diventando forse uno dei maggiori gruppi di artisti ad aver mai appreso una lingua antica en masse. Secondo Gibson, la lingua straniera del film ha avuto un altro beneficio, poiché ha unito un cast composto da lingue, culture e provenienze assai diverse fra loro.
"Portare un cast tanto eterogeneo in un unico luogo e riuscire a fargli apprendere un'unica lingua, peraltro scomparsa, gli ha fornito un terreno comune, un senso di condivisione e ha stabilito fra i suoi componenti un legame che trascende il linguaggio", spiega Gibson.

Questo ha inoltre spinto il cast ad esaminare più a fondo le proprie risorse fisiche ed emotive, al di là dell'uso delle parole. "Parlare in aramaico chiedeva qualcosa di diverso agli attori - osserva Gibson - i quali dovevano compensare la normale chiarezza della loro lingua usuale. La loro performance ha raggiunto un livello più profondo. In un certo senso era come tornare alla vecchia cinematografia, per come eravamo impegnati a raccontare la storia attraverso la pura imagery e una fortissima espressività".

LE LOCATION:
La Passione di Cristo è stato girato interamente in Italia, principalmente in due luoghi:

  • Matera: le scene della crocifissione sono state girate nella bella città di Matera, nella regione meridionale della Basilicata, dove anche Pier Paolo Pasolini girò il suo Vangelo Secondo Matteo nel 1965.
  • Studi di Cinecittà: Gerusalemme è stata interamente ricostruita all'interno dei famosi studi di Cinecittà di Roma, dal noto scenografo Francesco Frigeri e dall'arredatore Carlo Gervasi

Questa unica grande struttura comprende il tempio in cui ha luogo il processo religioso al Cristo, il cortile delle numerose udienze davanti a Ponzio Pilato e il luogo in cui Gesù viene picchiato e frustato

LA SQUADRA CREATIVA:
Gibson ha chiesto al direttore della fotografia Caleb Deschamel (The Patriot, The Right Stuff) di rendere le immagini del film simili ai dipinti del grande artista del barocco italiano, Caravaggio, le cui tele sono caratterizzate da una luminosità "naturale", ricavata dal forte contrasto fra luce e ombra."E' un'opera sublime" afferma Gibson rispetto al Caravaggio ³Così violenta, oscura, pregna di spiritualità e in alcuni momenti persino bizzarra".

Il 40% del film è stato girato di notte o in interni, utilizzando dei teloni, al fine di ottenere l'effetto della luce che cerca di uscire dall'oscurità.

Dopo una ricerca accurata, il premiato costumista Maurizio Millenotti (Hamlet, The Importance of Being Earnest) ha disegnato i costumi del tempo, e, per dare risalto al design visivo voluto da Gibson, ha prediletto le tonalità tipiche del Caravaggio, il marrone, il nero e il beige.

Nonostante la maggior parte della troupe sia stata reclutata in Italia (e il cast sia in Italia che in Europa dell'Est), gli esperti del trucco e dei capelli, guidati da Keith VanderLaan e Greg Cannom (A Beautiful Mind, Pirates of the Caribbean) sono stati importati da Hollywood. Gibson sapeva che avrebbe avuto bisogno dei migliori specialisti di trucco del mondo, per creare il crudo e straziante realismo delle scene della fustigazione e della crocifissione.

Per le ultime sequenze del film, l'attore James Caviezel, che impersona Gesù, si è sottoposto quotidianamente a sette ore di trucco.