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Sergio Rubini

TEATRO OPERA di Roma
Domenica 8 dicembre ore 20.00
MICHELE MARIOTTI e SERGIO RUBINI
insieme per Leopardi all'Opera di Roma
Musica e poesia si incontrano in un concerto dedicato al poeta dell’Infinito.
Tra i brani in programma, i Kindertotenlieder di Mahler e la Sinfonia Eroica di Beethoven

Il concerto è trasmesso in diretta su Radio3 Rai

Le malinconie, le speranze e le disillusioni di Giacomo Leopardi incontrano la musica di alcuni tra i più grandi compositori. Dopo aver diretto il Simon Boccanegra, Michele Mariotti torna sul podio del Costanzi domenica 8 dicembre, alle ore 20.00, per il suo primo concerto della Stagione 2024/25, trasmesso in diretta su Radio3 Rai. Per l’occasione, il Direttore musicale della Fondazione Capitolina ha ideato un programma incentrato su Giacomo Leopardi, in cui brani di Schubert, Mahler e Beethoven saranno intervallati dalla lettura di alcuni testi del poeta, recitati dal vivo per l’occasione da Sergio Rubini, per la prima volta sul palco dell’Opera di Roma. Una partecipazione straordinaria, quella dell’attore e regista, che anticipa la messa in onda su Rai1 della miniserie evento in due puntate, da lui diretta, dal titolo Leopardi - Il poeta dell’infinito, prevista per il 7 e 8 gennaio 2025. Riflessioni tratte dallo Zibaldone, dai Canti e dalle Operette morali di Leopardi si alternano dunque all’esecuzione dell’Entr’acte n. 3 di Schubert dal dramma Rosamunde, al ciclo dei Kindertotenlieder di Mahler (baritono solista è Markus Werba) e alla Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica di Beethoven.
Prima del concerto, sarà proiettato su uno schermo un estratto dalla miniserie diretta da Rubini.
INFO https://www.operaroma.it/news/michele-mariotti-e-sergio-rubini-insieme-per-leopardi/

 

TELEVISIONE
su RAI 1 -  il 7 e 8 gennaio 2025
LEOPARDI – Il poeta dell'infinito
miniserie in due puntate diretta da Sergio Rubini
con Leonardo Maltese, Alessio Boni, Valentina Cervi, Alessandro Preziosi, Cristiano Caccamo, Fausto Russo Alesi, Giusy Buscemi.
La fiction racconterà la vicenda umana e storica del grande poeta Giacomo Leopardi, non solo letterato ma anche filosofo, pensatore politico, uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi.
Prodotta da Rai Fiction con Ibc Movie di Beppe Caschetto e Rai Com.
Presentato 81° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica  - Venezia 2024  Fuori Concorso - Proiezione Speciale
Una grande produzione televisiva in costume, ambientata e girata tra la natia Recanati, le Marche terra di origine, Bari e la Puglia, nonché Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna. Una serie che restituisce anche alle nuove generazioni un ritratto inedito pur storicamente coerente di Giacomo Leopardi. Un formidabile genio, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose ma anche ideali politici. Uomo libero e avverso al compromesso, che ha sfidato il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente stato italiano. Una miniserie evento in 2 puntate da 100 minuti, nella quale si avvicendano passione, amore, storia e politica attraversando la tumultuosa Italia di inizio ‘800.
Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, Leonardo Maltese, già apprezzato in “Rapito” di Marco Bellocchio e ne “Il Signore delle Formiche” di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2023. Con lui Alessio Boni, nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Cristiano Caccamo nelle vesti dell’amico di una vita Antonio Ranieri, Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine, attraverso cui scorre il racconto dell’intera storia, Fausto Russo Alesi nella parte del mentore Pietro Giordani e Giusy Buscemi ad interpretare l’amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell’amore irraggiungibile, magnificato nei suoi versi eterni.
Approfondendo la biografia di Giacomo Leopardi, oltre all’immagine canonica di un uomo immerso in una malinconica solitudine a tinte gotiche, sclerotizzata da una perenne sofferenza fisica, se ne può scorgere un’altra, sottotraccia, completamente diversa, caratterizzata da una vitalità dirompente”commenta Sergio Rubini, che con questa produzione firma la sua prima regia televisiva. “È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura. Una figura brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino, capace di offrire spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento”.

NOTE DI REGIA
Approfondendo la biografia di Giacomo Leopardi, gigantesco poeta, scrittore e pensatore tra i massimi della cultura italiana di tutti i tempi, oltre all’immagine canonica di un uomo immerso in una malinconica solitudine a tinte gotiche sclerotizzata da una perenne sofferenza fisica, se ne può scorgere un’altra, sottotraccia, completamente diversa, caratterizzata da una vitalità dirompente. Dotato di un corpo troppo fragile per soddisfare il suo bisogno primario di amore, Giacomo Leopardi, infatti, tutt’altro che arreso, è in continuo conflitto con la natura matrigna, avendo come obiettivo il superamento del proprio limite e lo spasmodico desiderio di un orizzonte di felicità e di bellezza.
È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei.
Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura. Al posto di una figura grigia, rischiosamente polverosa e respingente, preferiamo tratteggiarne un’altra più brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità.
Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dai suoi contemporanei, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro mettendo in ballo spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento.
Sergio Rubini

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TEATRO
Stagione 2024 - 2025 (Novembre 2024 - Marzo 2025)
Il caso Jekyll 
Tratto da Robert Louis Stevenson
adattamento Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini
regia  Sergio Rubini
con Sergio Rubini e Daniele Russo
e con Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo Zampieri, Alessia Santalucia
scene Gregorio Botta - scenografa assistente Lucia Imperato
costumi Chiara Aversano  - disegno luci Salvatore Palladino  - progetto sonoro Alessio Foglia
Produzione Fondazione Teatro Di Napoli - Teatro Bellini, MARCHE TEATRO, Teatro Stabile di Bolzano

Scheda:
Il nostro Henry Jekyll è uno stimato e blasonato studioso della mente vissuto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, proprio nello stesso periodo in cui nasce e si sviluppa la psicanalisi. Dopo un’affannosa e solitaria ricerca sui disturbi psichici dei propri pazienti, il grande luminare è approdato all’individuazione delle cause della malattia mentale: all’origine di quei disturbi vi è il conflitto tra l’Io e la sua parte oscura, la sua Ombra, quella battezzata in quegli anni con il nome di Inconscio.
Secondo gli approdi scientifici del dottor Jekyll, l’Io anziché reprimere questa parte, che se troppo compressa improvvisamente potrebbe emergere in tutta la sua violenza fino a sfociare talvolta nella follia, deve imparare a riconoscerla e a stabilire con essa un rapporto, un dialogo costruttivo. L’Ombra, infatti, non è costituita solo da istinti e desideri inconfessabili, ma è anche e soprattutto fonte di creatività e di piacere, oltre a rappresentarci per ciò che siamo veramente, nel profondo.
Il dottor Jekyll decide così di sperimentare su se stesso le sue teorie tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, a cui dà il nome di Edward Hyde. Ciò che il dottore non mette in conto è che una volta liberato quel suo famigliare oscuro, questi, anziché soggiacere alle regole del dialogo impostate dalla sua parte razionale, inizia progressivamente a vivere di vita propria dando libero sfogo alle sue inclinazioni più malvagie e violente fino a prendere il sopravvento sull’intera vita dell’esimio scienziato.
A cadere vittima di Edward Hyde, oltre a tutte le figure chiave della vita del medico, ignare di chi si nasconda dietro quell’essere spregiudicato, sarà Jekyll stesso, che, al culmine degli orrori collezionati dal suo doppio malvagio, sarà messo di fronte all’amara scelta se continuare a tenere in vita Edward Hyde o “disinnescarlo” anche a costo di ucciderlo.

Note di regia di Sergio Rubini
Partendo dalla considerazione che il celebre romanzo di Stevenson Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde è un’apologia sulla condizione umana, avendo come tema centrale il doppio che poi è il doppio che alberga in ognuno di noi, abbiamo sviluppato una drammaturgia in chiave più chiaramente psicanalitica, più vicina a quelle teorie che si svilupparono quasi mezzo secolo dopo la pubblicazione del racconto stevensoniano e che ebbero il massimo dell’espressione negli approdi scientifici prima di Freud, poi di Jung.
Il nostro testo, infatti, spogliato da qualsiasi soluzione allegorica usata da Stevenson – che dà il carattere fantastico a tutta la storia, come la metamorfosi di Jekyll in Hyde attraverso un esperimento chimico, la cosiddetta “pozione” – , è piuttosto un viaggio nell’inconscio, nella fattispecie di un famoso luminare della medicina, Henry Jekyll, che ambendo all’individuazione di quelle che sono le cause della malattia mentale, si fa cavia e diventa poi vittima delle sue stesse teorie, tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, la sua ombra, il suo Hyde.
Da ciò si evince chiaramente come il racconto da cui siamo partiti sia in effetti solo d’ispirazione a una storia più vicina ai temi della nostra contemporaneità, offrendo allo spettatore la possibilità non solo di rispecchiarsi in quelli che sono i pericoli ma anche i piaceri che scaturiscono dalla propria ombra, ma anche di essere spunto di riflessione sulla necessità di dialogare col proprio inconscio, portarlo fuori e condividerlo con la collettività per evitare che la nostra ombra scavi in solitudine nel nostro io un tunnel di sofferenze e violenza.

INFO: https://teatrocarcano.com/eventi/il-caso-jekyll-2425.htm

https://teatrobellini.it/spettacoli/il-caso-jekyll/

 

 


 

Sergio Rubini - biografia

Attore, regista, sceneggiatore.
Figlio di un capostazione, Rubini nasce a Grumo Appula (Bari).
Nel 1978 dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, si trasferisce a Roma per frequentare l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico.

All’inizio degli anni ’80 comincia a lavorare con registi teatrali quali Antonio Calenda, Gabriele Lavia, Enzo Siciliano, Franco Però ed Ennio Coltorti.

Dopo alcune esperienze da regista radiofonico, esordisce sul grande schermo da protagonista nel 1985 con Figlio mio infinitamente caro, per la regia di Valentino Orsini. Nel 1987, sempre da protagonista, viene scelto da Federico Fellini in Intervista (nel ruolo del suo alter ego da giovane)  e nello stesso anno prende parte all'opera prima di Giuseppe Piccioni, Il grande Blek.

Nello stesso periodo collabora con l’autore teatrale Umberto Marino interpretando alcune sue commedie quali: La Stazione, Perché avrei dovuto sposare Angela Marvulli, Il sax, Non mi chiamo Ramon e non ho mai organizzato un golpe alle MaracasCe n’est qu’un début, come regista e interprete ha messo in scena Italia-Germania 4 a 3 (1987), etc.
Tra i lavori teatrali di quegli anni vanno segnalate le opere di due autori che porterà per la prima volta in Italia: American Buffalo di David Mamet in cui compare come interprete, e La notte è la madre del giorno di Lars Noren di cui è interprete e regista. Recentemente, sempre in teatro, Ristrutturazione  ovvero disavventure casalinghe raccontate da Sergio Rubin,  Il caso Jekyll  Tratto da Robert Louis Stevenson adattamento Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini con e regia di Sergio Rubini.

Nel 1989, a seguito dell’incontro con un giovane produttore, Domenico Procacci, debutta come regista con La stazione, film tratto dall’opera teatrale di Umberto Marino. Vincendo numerosi premi, tra i quali: Nastro d'Argento, il David di Donatello, il Globo d'Oro, la Grolla d'Oro, Ciak d'Oro, e nel 1990, alla 47° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia,  il Kodak-Cinecritica e il Premio FIPRESCI (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) per il Miglior Film alla Settimana Internazionale della Critica.

Come regista e sceneggiatore ha diretto i seguenti film:
La stazione, La bionda, Prestazione straordinaria, Il viaggio della sposa, Tutto l'amore che c'è, L'anima gemella, L'amore ritorna, La terra, Colpo d'occhio, L'uomo nero, Mi faccio vivo, Dobbiamo parlare, Il Grande Spirito, I Fratelli De Filippo, Leopardi – Il poeta dell'infinito (miniserie tv in due puntate).

Come interprete, tra gli altri, ha recitato per autori come:
Federico Fellini, Giuseppe Piccioni, Sergio Citti, Carlo Verdone, Giuseppe Tornatore, Francesca Archibugi, Michele Placido, Gabriele Salvatores, Giovanni Veronesi, Alessandro D'Alatri, Susanna Nicchiarelli e Paolo Genovese.
Ha inoltre recitato in produzioni internazionali come Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella, Mirka  Rachid Benhadj, La Passione di Cristo di Mel Gibson, The Story of My Wife regia di Ildikó Enyedi.
Attivo anche per il piccolo schermo, ha lavorato con Josèe Dayan in Il Conte di Montecristo, Balzac e La Contessa di Castiglione, e nella miniserie tv di Fabrizio Costa Sacco e Vanzetti.

Saltuariamente collabora in qualità di docente presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" e il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Cinema
Attore
2022 - Nina dei lupi regia di Antonio Pisu
2022 - La Divina Cometa regia di Mimmo Paladino
2022 - Felicità regia di Micaela Ramazzotti
2021 - Il Principe di Roma regia di Edoardo Falcone
2021 - Educazione Fisica regia di Stefano Cipriani
2020 - The Story of My Wife (La storia di mia moglie) regia di Ildikò Enyedy
2019 - Se mi vuoi bene regia di Fausto Brizzi
2019 - Aspromonte – La terra degli ultimi regia di Mimmo Calopresti
2019 - Il Grande Spirito regia di Sergio Rubini
2018 - Moschettieri del re – La penultima missione regia di Giovanni Veronesi
2017 - Il bene mio regia di Pippo Mezzapesa
2017 - Terapia di coppia per amanti regia di Alessio Maria Federici
2017 - Non è un paese per giovani regia di Giovanni Veronesi
2016 - Questi giorni regia di Giuseppe Piccioni
2015 - Dobbiamo parlare regia di Sergio Rubini
2015 - La stoffa dei sogni regia di Gianfranco Cabiddu
2015 - Sei mai stata sulla Luna? regia di Paolo Genovese
2014 - La nostra terra regia di Giulio Manfredonia
2014 - Road 47 (A Estrada 47) regia di Vicente Ferraz
2013 - Mi rifaccio vivo regia di Sergio Rubini
2013 - Che strano chiamarsi Federico regia di Ettore Scola
2013 - L'ultima ruota del carro regia di Giovanni Veronesi
2012 - La scoperta dell'alba regia di Susanna Nicchiarelli
2011 - Qualunquemente regia di Giulio Manfredonia
2011 - La penna di Hemingway regia di Renzo Carbonera   (Cortometraggio)
2010 - Tutto l'amore del mondo regia di Riccardo Grandi
2010 - Genitori & Figli: Agitare bene prima dell'uso regia di Giovanni Veronesi
2009 - L'uomo nero regia di Sergio Rubini
2009 - Cosmonauta regia di Susanna Nicchiarelli
2009 - Indovina chi sposa mia figlia (Maria, ihm schmeckt's nicht!) regia di Neele Leana Vollmar
2008 - Colpo d'occhio regia di Sergio Rubini
2008 - No problem regia di Vincenzo Salemme
2007 - Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi regia di Giovanni Veronesi
2006 - La terra regia di Sergio Rubini
2006 - Commediasexi regia di Alessandro D'Alatri
2005 - Manuale d'amore regia di Giovanni Veronesi
2005 - Mai dove dovremmo essere regia di Davide Minnella   (Cortometraggio)
2004 - La Passione di Cristo (The Passion of the Christ) regia di Mel Gibson
2004 - L'amore ritorna regia di Sergio Rubini
2003 - Mio cognato regia di Alessandro Piva
2003 - A.A.Achille regia di Giovanni Albanese
2002 - La forza del passato regia di Piergiorgio Gay
2002 - Amnèsia regia di Gabriele Salvatores
2002 - L'anima gemella regia di Sergio Rubini
2000 - Denti regia di Gabriele Salvatores
2000 - Tutto l'amore che c'è regia di Sergio Rubini
2000 - Giorni dispari regia di Dominick Tambasco
2000 - Mirka regia di Rachid Benhadj
1999 - Il talento di Mr. Ripley (The Talented Mr. Ripley) di Anthony Minghella
1998 - Ecco fatto  regia di Gabriele Muccino
1998 - L'albero delle pere regia di Francesca Archibugi
1998 - Del perduto amore regia di Michele Placido
1998 - L'ultima stazione (Die Letzte Station) regia di Bogdan Dreyer
1997 - I 36 colpi regia di Fabio Scamoni  (Cortometraggio)
1996 - Sputo regia di Umberto Marino (Cortometraggio)
1997 - Nirvana regia di Gabriele Salvatores
1997  - Il viaggio della sposa regia di Sergio Rubini
1995 - Il cielo è sempre più blu regia di Antonello Grimaldi
1995 - Storie d'amore con i crampi regia di Pino Quartullo
1994 - Prestazione straordinaria regia di Sergio Rubini
1994 - Una pura formalità regia di Giuseppe Tornatore
1993 - Condannato a nozze regia di Giuseppe Piccioni
1993 - La bionda regia di Sergio Rubini
1992 - Al lupo al lupo regia di Carlo Verdone
1991 - Chiedi la luna regia di Giuseppe Piccioni
1990 - La stazione regia di Sergio Rubini
1989 - Mortacci regia di Sergio Citti
1988 - I giorni randagi regia di Filippo Ottoni
1988 - Una notte, un sogno regia di Massimo Manuelli
1988 - Treno di panna regia di Andrea De Carlo
1987 - Intervista regia di Federico Fellini
1987 - Il grande Blek  regia di Giuseppe Piccioni
1986 - Il caso Moro regia di Giuseppe Ferrara
1985 - Figlio mio, infinitamente caro... regia di Valentino Orsini
1985 - Desiderando Giulia regia di Andrea Barzini

Regista e Sceneggiatore:
2023 - Leopardi – Il poeta dell'infinito (miniserie tv in due puntate)
2020 - I Fratelli De Filippo
2019 - Il Grande Spirito
2015 - Dobbiamo parlare
2014 - La Tela  (Cortometraggio)
2013 - Il quadro malato  (Cortometraggio)
2013 - Mi rifaccio vivo
2009 - L'uomo nero
2008 - Colpo d'occhio
2006 - La terra
2004 - L'amore ritorna
2002 - L'anima gemella
2000 - Tutto l'amore che c'è
1997  - Il viaggio della sposa
1994 - Prestazione straordinaria
1993 - La bionda
1990 - La stazione

 

Televisione
2021 - Più forti del destino regia di Alexis Sweet - serie Tv
2019 - Maledetti amici miei regia di Giovanni Veronesi – varietà Tv
2019 - La strada di casa  seconda stagione regia di Riccardo Donna – serie Tv
2017 - La strada di casa regia di Riccardo Donna – serie Tv
2016 - Il mio vicino del piano di sopra regia di Fabrizio Costa – film Tv
2006 - La contessa di Castiglione regia di Josée Dayan - miniserie Tv
2005 - Sacco e Vanzetti regia di Fabrizio Costa – miniserie Tv
1999 - Balzac regia di Josée Dayan - miniserie Tv
1998 - Il Conte di Montecristo regia di Josée Dayan - miniserie Tv
1988 - Cinema che follia! regia di Antonello Falqui
1986 - Casa di bambola regia di Gianni Serra - sceneggiato Tv
1986 - Un altro varietà regia di Antonello Falqui

Teatro
Interprete
2018 - A Ruota Libera di Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Giovanni Veronesi, regia di Giovanni Veronesi
2013 - Zio Vanja di Anton Čechov, regia di Marco Bellocchio

Regista, interprete
2024 - Il caso Jekyll tratto da Robert Louis Stevenson adattamento Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini, regia Sergio Rubini
2021 - Ristrutturazione di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi, regia Sergio Rubini
2019 - Dracula da Bram Stoker, adattamento di Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini
2017 - Delitto/Castigo da Fëdor Dostoevskij, adattamento di Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini
2016 - Americani di David Mamet, adattamento di Luca Barbareschi, Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini
2015 - Provando Dobbiamo parlare di Carla Cavalluzzi, Diego De Silva e Sergio Rubini

 

Doppiatore
2012 - Lincoln (Jackie Earle Haley)
2001 - Momo alla conquista del tempo regia di Enzo D'Alò (Vicepresidenti dei Signori Grigi)
1994 - A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar  (Wesley Snipes)

Sergio Rubini - Premi

2024 - Premio Alberto Sordi Migliore Attore non Protagonista per Felicità regia Micaela Ramazzotti al Bif&st-Bari
2022 -
Ciak d’Oro
Miglior Filmper I Fratelli De Filippo
Premio Ulivo d’oro alla Carriera
al Festival del Cinema Europeo
Globo d’Oro dell'Associazione Stampa Estera in Italia:
Migliore Sceneggiatura e Migliore Colonna Sonora per I Fratelli De Filippo
Premio Sergio Amidei per la sceneggiatura I Fratelli De Filippo
Premio Biagio Agnes - Premio Cinema per il film I Fratelli De Filippo
2020 - Premio alla Carriera - Ischia Film Festival 2020
2009 - Premio Federico Fellini per l'eccellenza artistica al Bif&st-Bari International Film Festival
2006  -
Premio Flaiano di Cinematografia per la regia e l'interpretazione in La terra con e regia di Sergio Rubini
Globo d’Oro Gran Premio Stampa Estera in Italia per La terra con e regia di Sergio Rubini
Ciak d’Oro Migliore Attore non protagonista per La terra con e regia di Sergio Rubini
2004 - Ciak d’Oro Migliore Attore non protagonista per L’Amore ritorna con e regia di Sergio Rubini
1999 - Ciak d’Oro Migliore Attore non protagonista per Del perduto amore regia di Michele Placido
1997 - Ciak d’Oro Migliore Attore non protagonista per Nirvana regia di Gabriele Salvatores
1991 -
La Stazione con e regia di Sergio Rubini
David di Donatello Miglior Regista esordiente
Nastro d’Argento Migliore Regista esordiente
Globo d’Oro della Stampa Estera in Italia - Migliore Opera Prima
Ciak d’Oro Migliore Opera Prima
Alla 47° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 1990:
Premio FIPRESCI (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) e il
Premio Kodak-Cinecritica – Migliore Opera Prima

 

 Sergio Rubini - Vita Artistica

 

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